domenica 12 ottobre 2014

L’eredità di Pier Luigi Ighina

L’elica di Ighina può salvarci dalle alluvioni (e dal grande freddo) ?

 

Intervista al Prof. Giuliano Preparata sugli esperimenti di Ighina – Report RAI

 

Il prof. Preparata è stato un fisico teorico che dal 1974 al 1980 ha fatto parte dello Staff Member nella Theory Division del CERN di Ginevra.

Come qualcuno ricorderà, nella trasmissione “report” di RAI3 del 1998 il prof. Preparata intervenne subito dopo il servizio mandato in onda sulle ricerche di Pier Luigi Ighina ed in particolare su quella parte del sevizio giornalistico che aveva mostrato “L’elica” di Ighina che allontanava le nuvole.

Come pure ricorderete che alcuni emuli delle ricerche di Ighina hanno già realizzato alcune delle macchine presenti nel laboratorio e al di fuori del laboratorio di Imola, tra le quali la famosa elica, che ha lo scopo di avvicinare o allontanare le nuvole. Tuttora costoro stanno proseguendo le esperienze di Ighina per ottenere l’allontanamento delle forti e pericolose perturbazioni atmosferiche e far venire il caldo.

Come mai le autorità scientifiche non prendono sul serio, come diceva il prof. Preparata, gli studi di Ighina per prevenire le alluvioni e contrastare le ondate di maltempo?

 

dissolvimento delle nuvole

venerdì 3 ottobre 2014

Ecco i 4 “veleni bianchi” che assumi ogni giorno.Ti stanno rovinando ma non lo sai

Ci sono degli alimenti che vengono considerati i “i 4 cavalieri dell’Apocalisse dell’ alimentazione” perché stanno letteralmente distruggendo la tua salute e in questo articolo ti spiegherò quali sono e quali danni stanno facendo al tuo organismo.

Alimentazione: Ecco I 4 Veleni Bianchi Che Stanno Rovinando La Tua Salute…
Nutrirsi non significa semplicemente introdurre qualcosa in bocca, masticarlo e digerirlo..
Ma significa fornire al proprio corpo, grazie ad una corretta alimentazione, tutti gli elementi necessari per il suo sostentamento e per le varie funzioni di base evitando il più possibile tutti quegli alimenti che sono pericolosi per la propria salute.
Ora ti chiederai..

Quali sono gli alimenti che bisogna assolutamente evitare nella propria alimentazione?
Al giorno d’oggi è diventato davvero difficile trovare delle informazioni precise a riguardo perché la mole di dati è esorbitante in più ci sono troppi interessi economici legati sia al mondo della salute che a quello dell’alimentazione.
Per fortuna che c’è Magnificamente che ti aiuta a trovare le migliori strategie e tattiche per il tuo benessere.

Alimentazione: Ecco I 4 Veleni Bianchi Che Stanno Rovinando La Tua Salute…
Quindi bando alle ciance ed iniziamo subito con..

 

 


Il Primo Veleno Bianco: Il Sale

Un adulto medio, nella sua alimentazione, ha bisogno al massimo di 1 kg di sale all’anno mentre oggi purtroppo la media nei paese civilizzati è di circa 10kg all’anno!!!
Questo accade perché non solo viene usato in grandi quantità nei condimenti ma è anche sovrabbondante in diversi alimenti come snack, patatine, fritti, salumi e formaggi stagionati.
Quando assumi più sale del dovuto il tuo corpo deve compensare trattenendo i liquidi per mantenere il sale in soluzione e questo comporta gonfiori sensazione di pesantezza e la famosa ritenzione idrica causa di tanti inestetismi.
L’assunzione eccessiva di sale nella propria alimentazione comporta nel lungo periodo tantissime conseguenze negative come:
> Pressione alta
> Cattiva digestione
> Insonnia
> Tic nervosi
> Stanchezza cronica
> Perdita di calcio nelle ossa (come spiego in questo articolo)

Secondo Veleno Bianco: Lo Zucchero Raffinato

Quando sei bambino, nella maggior parte dei casi, ti fanno associare la felicità a qualcosa di dolce e zuccherato come una caramella, un gelato o un dolce. Da adulti si continua con questa potente associazione concedendosi spesso il piacere delle gratificazioni con qualche dolce o bevande altamente ricche di zuccheri. Basti pensare che la famosa bevanda scura con l’etichetta rossa e bianca per il 10% è composta di zucchero puro questo significa che per ogni litro (3 lattine) ci sono circa 100 gr di zucchero puro!!! Nessun adulto ha bisogno di assumere zucchero extra per la propria alimentazione basterebbe abituarsi ad assumere alimenti ricchi di carboidrati complessi come la frutta, verdura e cereali integrali che contengono grandi quantità di vitamine e minerali che vengono rilasciati e messi a disposizione per l’organismo. Mentre I carboidrati complessi sono alimenti ricchissimi di energia e di sostanze nutritive per il nostro corpo, i carboidrati semplici, derivanti dai prodotti dello zucchero, non richiedono tempi di digestione ed entrano subito in circolazione. Ecco perché basta anche una semplice caramella perché il tuo indice glicemico vada alle stelle innalzando così la quantità di glucosio nel sangue. Questo comporta uno stato di emergenza nel tuo organismo che è costretto a secernere insulina per eliminare lo zucchero in eccesso. Se continui ad assumere nella tua alimentazione alimenti ricchi di zucchero continui ad innescare questo processo di produzione dell’ insulina affaticando moltissimo il tuo organismo che si traduce con: > Senso di affaticamento > Ridotta capacità di concentrazione > Poca lucidità mentale > Stanchezza cronica > Picchi e cali repentini di energia durante la giornata > … e nel lungo periodo la possibilità del Diabete. Se non ci credi basta dare un’occhiata alle statistiche, oggi una persona su venti soffre di diabete mentre agli inizi del novecento, quando lo zucchero era praticamente inesistente e c’era un altro tipo di alimentazione, era una persona su 50.000!!!

Terzo Veleno Bianco: La Farina Bianca

Il terzo veleno è rappresentato da tutti quegli alimenti che contengono la farina bianca come: pane, panini, pasta, impasti di ogni tipo, grissini e brioche. Nel libro di Barry Sears “La Zona” l’autore spiega che il corpo non è bravissimo a scomporre prodotti a base di farina bianca e questo perché non si è ancora adattato a questa invenzione moderna (anni 50’) rispetto ai migliaia di anni di evoluzione. Quando introduciamo nella nostra alimentazione uno di questi alimenti formiamo una massa glutinosa che si muove lentamente attraverso il sistema digerente causando sonnolenza e costipazione. Basterebbe assumere prodotti integrali che, non solo soddisfano il tuo appetito, ma contengono grandi quantità vitamine, minerali e proteine nobili recandoti un senso di soddisfazione ed appagamento senza quella fastidiosa pesantezza a fine pasto. Infatti l’eccessiva macinazione della farina bianca per ottenere una consistenza fine elimina la maggior parte dei nutrienti rendendo il cibo praticamente morto.

Quarto Veleno Bianco: Il Latte


Noi siamo l’unica specie al mondo che si nutre del latte di un’altra specie e per di più dopo lo svezzamento.
Intorno ai due anni circa, si ha una progressiva riduzione dell’attività del “lattasi”, che è l’enzima adibito all’assimilazione del latte, fino ad arrivare all’età adulta in cui la sua azione è praticamente inesistente (riduzione di circa il 90-95%).
Questo ovviamente porta ad una intolleranza più o meno grave che può sfociare con diversi effetti collaterali quali gonfiori, irritazione del tratto intestinale, coliche, allergie, ecc.
In più c’è da aggiungere che, anche se fosse l’alimento più salutare della terra, il latte viene continuamente contaminato da antibiotici, ormoni della crescita, erbicidi, pesticidi e nonostante la sua sterilizzazione è ampiamente dimostrato che i germi continuano a sopravvivere.
Queste sono solo alcune delle motivazioni per cui è altamente sconsigliato introdurre il latte nella propria alimentazione (a breve pubblicherò un articolo dedicato solo a questo).
Eliminando “i 4 cavalieri dell’Apocalisse” dalla tua alimentazione otterrai da subito più energia, più vigore e leggerezza aumentando considerevolmente la probabilità di risolvere i vari problemi di costipazione, intolleranze, gonfiori, cattiva digestione, insonnia, ecc.
E tu che ne pensi?
Raccontami la tua esperienza lasciando un commento qui sotto e naturalmente se ti è piaciuto l’articolo aiutami a diffonderlo nei social.

 

fonte

martedì 23 settembre 2014

Stiamo seguendo alcuni test con “La macchina di Diego”

Molti blogger anno parlato di un inverno freddo con neve addirittura in arrivo a Novembre. Intanto, dopo la grandinata eccezionale che ha colpito il capoluogo toscano con un evento – una estesa grandinata – che a memoria d’uomo nessuno ricordava, oggi abbiamo assistito ad un evento meteo molto simile che ha imbiancato Venezia. Certo sono fenomeni abbastanza inusuali e violenti che preannunciano un autunno “diverso”, all’insegna del tema sul Climate Summit nel Palazzo di vetro dell'Onu a New York. A ciò si aggiunge il fatto che quasi tutti i siti meteo concordano sul fatto che per la tarda mattinata di domani l’italia centrale sarà interessata da piogge, che potrebbero localmente assumere un carattere di forte intensità. Cosa c’entra la macchina di Diego con tutto questo? Stasera seguiremo un esperimento teso a indebolire l’ondata di maltempo, riducendo le perturbazioni a deboli piogge, se non addirittura assenti. Come sarà possibile prevedere questa condizione più positiva del meteo? Ma grazie al monopolo magnetico positivo.. Ighina docet.

domenica 21 settembre 2014

Incredibile! acqua dall’aria, risolto il problema dell’acqua

WarkaWater. La torre che produce acqua dall’aria

Pensata per le aree dove non c'è accesso all'acqua potabile, questa struttura in materiali naturali è in grado di produrre 90 litri di acqua al giorno.

di Rudi Bressa

Il nome si ispira ai giganteschi alberi etiopi, i Warka appunto, le cui fronde accolgono il villaggio durante riunioni, feste, discussioni. Nello specifico si tratta di una struttura reticolare in bambù realizzata a mano, in grado di raccogliere acqua potabile dall’aria, tramite condensazione.

L’idea viene da due architetti, Arturo Vittori e Andreas Vogler, entrambi collaboratori dello studio Architecture and Vision, che hanno presentato il progetto alla Biennale di Venezia 2012. Progetto che ha riscosso molto successo, tanto che potrebbe entrare in produzione dal prossimo anno. La WarkaWater, come spiegano gli stessi architetti: “è pensata per le regioni montuose in Etiopia dove donne e bambini devono camminare per ore, ogni giorno, per raccogliere dell’acqua non sicura”.

La torre, alta 9 metri e che pesa appena 60 chilogrammi, è realizzata da 5 moduli che possono essere installati manualmente ed è in grado di raccogliere la preziosa risorsa grazie ad un speciale tessuto in polietilene. Secondo quando riferiscono gli stessi progettisti, la struttura è in grado di produrre più di 90 litri al giorno di acqua potabile.

“Non sono solo le malattie che stiamo cercando di affrontare. Molti bambini etiopi dei vilaggi rurali occupano gran parte della giornata diverse per procurarsi l’acqua, tempo che dovrebbero invece investire per attività più produttive ed educative”, ha dichiarato allo Smithsonian l’architetto Vittori. “Se siamo in grado di dare alla gente qualcosa che permetta loro di essere più indipendenti, potrebbero liberarsi da questo circolo”.

I costi di produzione, come riportato da Smithsonian.com, per ora si aggirano intorno ai 500 dollari (circa 380 euro), ma potrebbero scendere significativamente, se ci fosse una produzione su vasta scala.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

fonte: http://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/warkawater-la-torre-che-produce-acqua-dallaria

mercoledì 17 settembre 2014

Rifiuti scomodi, trattiamoli con la dissociazione molecolare

Un lettore interviene nel dibattito sul termovalorizzatore che sorgerà a Parma

di Valter Abelli

L'approccio non ideologico ai temi ambientali, specialmente se riferito ai rifiuti, è indispensabile se si vuole trattare l'argomento in termini razionali. Per diminuire la produzione di rifiuti, diretti od indiretti,va da sé che bisogna ridurre i contenitori ed imballaggi, programmare meno rottamazioni, migliorare ed aumentare il ripristino e le manutenzioni, produrre e far consumare meno cose spesso inutili; non ci sono dubbi che tutto ciò riduce il residuo e minori sono i problemi legati al loro trattamento sia che si tratti di residuo riciclabile da riportare a bene utilizzabile sia che si tratti di residuo inutilizzabile e quindi da smaltire in discarica o da destinare alla produzione di energia.
Sono fra coloro che non fanno della ecologia la nuova divinità pagana ne propongo il riciclo per il riciclo anche se dannoso ma desidererei semplicemente la massima compatibilità e l' ambiente il più salubre possibile. Nessun preconcetto quindi all' inceneritore con la valorizzazione del calore che comunque è un passo avanti importante rispetto alla dispersione dei rifiuti nell' ambiente ed alle discariche che ritengo la soluzione peggiore.
L' ideale è individuare quelle soluzioni possibili che producano i minori oneri ed i maggiori vantaggi, per questo mi pare essenziale, per trattare i rifiuti non riciclabili, la introduzione di quegl' impianti che realizzano la dissociazione molecolare ad elevatissima temperatura che, operando in camera stagna e in assenza di combustione,garantiscono contro le emissioni di fumi in atmosfera ed il riuso delle scorie rese inerti dalla loro vetrificazione.
La tecnologia TWR e PYROMEX (brevettata anche in Italia) danno una puntuale risposta al problema. Una competizione reale fra inceneritore con valorizzazione del calore, anche di ultimissima generazione, e gassificatore ha un solo vincitore: il gassificatore sotto tutti gli aspetti, ovviamente con tecnologia o TWR o PYROMEX , per verificare quanto sostenuto si può visitare l’impianto di Monaco di Baviera.
In primo luogo il termovalorizzatore necessita di grandi dimensioni e sufficiente quantità di residuo, utilizza la combustione quindi genera fumi e ceneri con conseguenti emissioni tossiche in atmosfera, anche se ridotte, ed abbisogna di discarica per le ceneri non inerti mentre il gassificatore, di cui qui si fa cenno, elimina entrambi gli inconvenienti in quanto le "scorie" altro non sono che materiale inerte e riutilizzabile oltre naturalmente ad avere alcuna emissione in atmosfera, diverso è per gli impianti di pirolisi a basse temperature ( vedi EnerGo) che necessitano di una fase che prevede combustione. La purezza dei gas ottenuti dipende dall' impianto ma se ottenuti attraverso il processo di gassificazione a temperature ultraelevate, oltre i 1.500° C anche la loro purezza è molto elevata tanto che per renderli utilizzabili al pari del gas metano sono sufficienti un semplice acido ed un pulitore basico. L' impianto Pyromex poi monitora in tempo reale i componenti CO, CO2, H2, CH4 e registra i risultati su chip e quindi sempre controllabili.
Attraverso il sistema Pyromex si riesce a trasformare in gas il 99,96% dei materiali organici, va da sè, che pur potendo trattare qualsiasi tipo di rifiuto dal tal quale al monocomponente, maggiore è la quantità di materiale organico introdotto proporzionalmente maggiore è la quantità di gas ed energia ottenuti. La resa , in termini di energia, del sistema Pyromex per tonnellata di rifiuti con potere calorifico di circa 4.000 Kcal/Kg permette di ottenere 1.500 Kw di energia elettrica.
Il costo dell' impianto,che è modulare e può servire necessità da 5 a 5.000 ton/giorno, sia di istallazione che di funzionamento è fortemente più ridotto rispetto agli inceneritori con recupero di calore senza poi considerare gli spazi che sono di circa un decimo a parità di materiale trattato, ed ancora l' energia disponibile al netto dell' autoconsumo è di circa 2/3 rispetto ad 1/3.
L' altro grande vantaggio dell' impianto Pyromex o TWR, che va dovutamente considerato, è la caratteristica modulare ( 25 Ton/Giorno rendono l’impianto redditizio) per cui non è necessaria la grande struttura , la quale poi necessità di infrastruttere adeguate con conseguenti costi e congestioni viarie con relative emissioni,ma può essere collocato laddove si producono i rifiuti in strutture piccole e magari già esistenti ed inutilizzate, con impatto ambientale viario quasi inesistente e senza dover provvedere alla realizzazione od adattamento della rete di trasporto della energia elettrica se prodotta sul posto, inoltre, disponendo di più moduli funzionanti in parallelo, un eventuali guasto non pregiudica il funzionamento complessivo.

Gli impianti di decomposizione molecolare ( tecnologie TWR e PYROMEX), proprio per le caratteristiche positive( emissioni tossiche: zero, eliminazione della discarica,produzione energetica), hanno grande applicazione nel mondo, Europa compresa, mentre in Italia incontrano difficoltà e di ciò non si comprendono le ragioni specialmente se le motivazioni sono date da mancanza o carente sperimentazione.
Le sperimentazioni non si eseguono soltanto post-istallazione ma si eseguono pre-istallazione e specialmente quando godono di brevetto dispongono di dati elaborati,comunque disponibili e verificabili, nei laboratori e nelle varie fasi di esecuzione del progetto sperimentale.
La eventuale ragione che non si dispone di sufficiente conoscenza tecnica non vale per gli impianti Pyromex, già da tempo in funzione, un dato per dare la dimensione delle sue applicazioni: nel 2008 hanno ricevuto commesse pari a 1,84 miliardi di € a dimostrazione dell’ affidabilità dell’ impianto. Relativamente poi alle esigenze del territorio parmense va da sé che un impianto che elimini rifiuti, diversamente destinati alla discarica, va realizzato e stante l’ urgenza non esistono alternative pronte all’ impianto proposto avendo tra l’ altro superato i dovuti controlli di compatibilità ambientale oltre naturalmente aver espletato tutte le formalità burocratico-amministrative sempre lunghissime e laboriose.
Fin da ora però, penso, le autorità di competenza ,a cui anche la Conferenza dei Servizi deve dare il proprio contributo, devono mettere in cantiere subito un impianto di gassificazione dei rifiuti, naturalmente ad emissione zero, anche se di ridotte dimensioni ( il sistema essendo modulare può lavorare anche 5 Ton/giorno), per trattare residui eccedenti , rifiuti speciali o monocomponenti o servire alla bisogna di comuni scoperti di servizio. Una simile iniziativa potrebbe essere una risposta molto significativa alla costante ricerca della miglior soluzione per eliminare in positivo elementi di scarto di cui, nolenti, ci dobbiamo liberare.

 

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domenica 14 settembre 2014

A Lamezia il riciclo fa risparmiare e intasa il supermercato

Piu' informazioni su: raccolta incentivante raccolta differenziata supermercati

supermercato lamezia riciclo

Riciclo intelligente e incentivante al supermercato. A Lamezia Terme la novità ha attirato così tante persone da intasare il punto vendita. Grazie alle speciali macchinette si possono riciclare lattine, bottiglie e altri rifiuti di plastica. Le macchinette erogano denaro (non contante) da spendere all'interno del supermercato per fare la spesa.

In pochi giorni si è sparsa la voce e le macchinette per il riciclo sarebbero state letteralmente prese d'assalto, dopo un primo momento di diffidenza. Iniziative simili sono già presenti in altri punti della regione, ma la speranza è che si diffondano, per incentivare la buona abitudine alla raccolta differenziata.

Le bottiglie e le lattine da buttare grazie alla macchinetta per il riciclo si possono monetizzare. Di certo si tratta di una buona occasione di risparmio, soprattutto in tempi di crisi. Durante la settimana i cittadini raccolgono i rifiuti e poi si recano al supermercato per fare la spesa, fanno la fila alle macchinette e ricevono uno scontrino che possono spendere subito nel punto vendita.

A Lamezia Terme davanti alle macchinette per il riciclo spesso si forma la fila. Magari il riciclo permette di risparmiare 30 o 40 centesimi alla volta, ma anche qualcosa di più, a seconda del quantitativo di rifiuti introdotti nelle macchinette intelligenti, pensate, ad esempio, per separare i tappi dalle bottiglie.

I cittadini si stanno impegnando a raccogliere la plastica e le lattine e a conferirle presso le macchinette in maniera corretta. Può darsi che, dato il successo dell'iniziativa, per loro il compenso aumenti. Sistemi simili nei Paesi nordici, come la Svezia e la Norvegia, sono in vigore da decenni. Negli ultimi tempi la raccolta incentivante si sta diffondendo anche in Italia. Ben venga, se può aiutarci a risparmiare denaro e risorse e a rendere il mondo più pulito.

Marta Albè

Fonte foto: lamezialive.it

sabato 13 settembre 2014

Quando fate la spesa “non compratelo”

 

I pericoli del dado da cucina: 4 buoni motivi per non usarlo

 

Il dado è onnipresente nelle cucine italiane, soprattutto perché occupa poco spazio, si mantiene a lungo ed è rapido e facilissimo da usare. C’è chi lo utilizza per preparare gustosi piatti a base di brodo e chi lo sfrutta per insaporire pietanze di ogni genere. Ma il dado da cucina è davvero sicuro? Secondo gli esperti, la risposta sarebbe no. Eccovi elencati 4 buoni motivi per non usarlo.

La vita moderna è molto frenetica. Quando arriva il momento di mettersi ai fornelli, un po’ per pigrizia, un po’ per mancanza di tempo, tante persone finiscono per ricorrere a “trucchetti” per velocizzare la preparazione dei piatti. Uno di questi “trucchi” è il dado da cucina, un concentrato di gusto e sapidità che ci aiuta a rendere le pietanze più gustose e a preparare il brodo in pochi minuti.

Ma vi siete mai chiesti cosa c’è dentro il dado da cucina? O se questo può rappresentare un pericolo per la vostra salute? Cerchiamo di scoprire qualcosa in più sul dado da cucina e sui suoi aspetti negativi.

 

dado-da-cucina

 

Glutammato monosodico. Il dado da cucina contiene Glutammato monosodico, un esaltatore di sapidità da tempo sotto la lente d’ingrandimento degli studiosi. Questa sostanza è stata già bandita, per la sua pericolosità, dagli alimenti per l’infanzia, ma sembrerebbe non essere totalmente innocua neanche negli adulti. Alcuni studi, non del tutto confermati ed accettati dalla comunità scientifica, indicano il Glutammato monosodico come responsabile di effetti collaterali come nausea, vomito ed emicrania, collegati alla cosiddetta “Sindrome da ristorante cinese” (chiamata così perché i sintomi sono simili a quelli che insorgono dopo aver consumato del cibo cinese cattivo).

Sostanze chimiche. Il dado da cucina contiene ingredienti estratti chimicamente da scarti animali e vegetali. Vi basterà leggere l’etichetta per accorgervi della presenza di ingredienti dai nomi sconosciuti ed impronunciabili, proprio perché si tratta di sostanze chimiche e quasi mai naturali.

Grassi pericolosi. Il dado da cucina non è affatto leggero, come continuano ripeterci le pubblicità trasmesse in Tv. Si tratta, infatti, di un alimento molto grasso. Come potete verificare dall’etichetta del dado, il secondo ingrediente per quantità presente al suo interno è indicato con la dicitura “Grassi ed Oli vegetali”. Perché rovinare un risotto o un brodo di verdure aggiungendo Grassi inutili durante la cottura?

Sale. Un’altra problematica collegata ai dadi da cucina è l’enorme quantità di Sale che questi prodotti contengono. Come ben sappiamo assumere grandi quantità di Sale nella dieta fa male alla salute e anche alla linea!

fonte: http://www.improntaunika.it/2012/11/i-pericoli-del-dado-da-cucina-4-buoni-motivi-per-non-usarlo/

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