domenica 16 gennaio 2011

Bologna, 14/1/11 - cronaca test fusione fredda del reattore Nichel-Idrogeno Focardi-Rossi

 

Testi e fotografie sono di Daniele Passerini e coperti da Creative Commons License, si prega

pertanto di citarne fonte e/o segnalarne link qualora vengano copiate/utilizzate altrove. Grazie.
N.B. Ho già migliorato alcuni punti del testo sulla scorta dei video pubblicati su YouTube.
Inoltre il Dott. Levi si è detto disponibile a controllarlo e avvallarlo prossimamente.
Qui la rassegna stampa (testi, audio, video, in divenire).

22.20 - APPENDICE
Mi sono fermato a un autogrill tra Bologna e Cesena, così risponderò al volo ai commenti in attesa. Inoltre vi aggiorno su un particolare interessante che sono venuto a sapere. In realtà oggi si è verificato un problema in fase di innesco della reazione, pare che la resistenza principale non abbia funzionato. Ma piuttosto che ridimensionare la portata dell'esperimento questo inconveniente lo rende a posteriori ancora più significativo. Infatti il reattore è partito ugualmente, con una sorta di procedura di accensione secondaria. Se avesse funzionato quella principale per portare l'acqua al punto di ebollizione sarebbe servito molto meno tempo (ricordo che ci sono voluti circa 30 minuti).
Un altro aspetto da sottolineare è che il macchinario, oltre a compiere egregiamente lo scopo per cui è stato costruito, produrre energia, è un vero e proprio laboratorio per studiare nuove frontiere della fisica: Levi mi ha spiegato che è come se si fosse aperta una visuale su una valle del tutta ignota fino ad oggi. Ora inizierà l'esplorazione. E considerato che il reattore Ni-H funziona già senza una vera e propria base teorica, i margini di sviluppo tecnici sono veramente grandi.


19.15 - Well, con Giuseppe Levi vado a mangiare una pizza, magari farò un post a parte con una intervista a lui. Gli chiederò inoltre di leggere, appena può, questa "telecronaca", così da correggere tutte le imprecisioni tecnico-scientifiche che mi saranno senz'altro scappate. Ringrazio tutti coloro che si sono collegati (in questo momento registro 33 persone on line e 1127 visite a tutt'oggi) e concludo qui la diretta sperando di avere, parzialmente, soddisfatto la vostra curiosità. Da Bologna, il vostro inviato specialissimo una tantum vi saluta.
P.S. @Mara, Luciana, Marco: ho letto le vostre domande, vi rispondo con calma più tardi, ora vado a cena.


18.46 - Aggiungo che ero talmente emozionato e preso dalla scrittura che mi sono completamente dimenticato di girare qualche video con la telecamera dell'iPhone. Ho comunque tante belle foto da inserire domani.


18.45 - Intanto ci tengo a sottolineare che alla dimostrazione di oggi l'informazione era rappresentata da RAI 3, La Repubblica, Il Sole 24 ore, Il Giornale, Radio Città del Capo (di Bologna) e Ventidue passi d'amore e dintorni (circuito Net1News).
P.S. Sorry, avevo dimenticato che era presente anche un giornalista del New York Times.

18.20 - Prima di me Ilaria Venturi di Repubblica [ecco l'articolo che poi ha scritto] ha chiesto a Rossi se sarebbe disposto a mettere l'apparecchio a disposizione di un laboratorio indipendente per una completa disamina. La risposta è stata negativa. Rossi spiega di operare per conto di un'azienda (quella che produrrà in serie il reattore) che ha fatto ingenti investimenti per arrivare al risultato mostrato oggi. Pertanto la "black box" non verrà aperta, perché equivarrebbe regalare un segreto industriale. Anche alla stessa Università di Bologna è stato consentito di osservare cosa fa questa macchina, ma non di vedere come sia costruita.
N.B. Rossi ha precisato che gli investitori non sono Italiani.
Ha poi spiegato che l'apparecchiatura che abbiamo visto all'opera oggi ha un costo di circa 2000€ per ogni KW, un KW prodotto da una centrale elettrica a petrolio costa 10 volte tanto. Chiedo allora quale sia il costo di un KW prodotto da una centrale nucleare. Rossi sorride e risponde che, considerato il problema delle scorie, non è neppure calcolabile!
A questo punto gli domando, fermo restando che chi ha investito ha diritto a far fruttare il proprio investimento, se se la sente in coscienza di garantire che non ci sarà una speculazione, se cioè i prezzi di queste apparecchiature si manterranno così bassi o se verranno fatti lievitare. Risponde che i prezzi si manterranno bassi.
Domando se le prime applicazioni saranno a carattere industriale, come si dice, e quando invece potranno diffondersi a livello di comuni abitazioni. Rossi conferma che per motivi di sicurezza (si tratta comunque di un apparato che ha bisogno di personale qualificato che ne controlli il funzionamento) in un primo momento le applicazioni saranno solo nell'industria, ma è previsto, mano a mano che la tecnologia evolverà, la diffusione anche per le esigenze dei comuni cittadini.
Se riesco, scambio due parole anche col Prof. Levi e vi riferisco. Dopodiché chiuderei la diretta e tornerei a casa.


18.19 - Ho appena fatto una piccola intervista all'Ing. Rossi, adesso ve ne riporto il contenuto.


18.09 - La conferenza stampa è conclusa, Rossi ringrazia i presenti. Applauso generale!

18.14 - Si smonta l'apparecchiatura: tutti a festeggiare!

18.07 - Qualcun altro domanda se è il nichel stesso ad aumentare di temperatura. Rossi spiega che nel reattore viene immessa una polvere di nichel e che, a fronte di temperature immesse molto più basse, si rinvengono granuli di nichel fuso (che fonde sui 1500°C). Inoltre conferma che all'interno del reattore il rame si trasforma in nichel.


18.05 - Qualcuno domanda se oltre al nichel possono essere utilizzati altri metalli. Sì - risponde Rossi - ma chiaramente il nichel è vantaggioso perché poco costoso.


17.55 - Altra domanda di Ferrari: si sono registrate variazioni particolari della struttura del nichel? Sì - risponde Rossi - avvengono variazioni isotopiche: sono state osservate confrontando un campione "vergine" di nichel con un altro che aveva "lavorato" 6 mesi dentro il reattore. Precisa Ferrari che chiedeva se si fossero verificate modificazioni dal punto di vista strutturale, della struttura cristallina. La risposta è ancora sì. Spiega Focardi che il microscopio elettronico ha rilevate notevoli modifiche strutturali. Dunque probabilmente - suppone Ferrari - l'energia potrebbe derivare non tanto dal materiale, quanto dall'energia potenziale contenuta nella matrice cristallina del nichel.


17.50 - Interviene il Prof. Ferrari del Dipartimento di Fisica dell'Università di Bologna. È evidente - dice - che l'apparecchio consumi "qualcosa", qualcosa che si trasforma, trasmuta e alla fine si esaurisce. La domanda è, al di là di cosa sia questo "qualcosa", quanto può stare accesa la macchina. La macchina - risponde Rossi - consuma picogrammi (millesimi di miliardesimo di grammo) di nichel e Idrogeno per produrre KiloWatt. Per tanto in questo tipo di tecnologia il problema del consumo di materiale non c'è: con un grammo di Nichel possiamo ottenere 1000 miliardi di KW.

17.09 - L'esperimento sta procedendo con successo.

17.45 - Ha preso la parola il Prof. Christos Stremmenos per esporre una sua ipotesi di funzionamento dell'apparecchiatura Rossi-Focardi... ahimè, non riesco a seguirlo. Conclude ricordando che prima James Watt ha costruita la macchina a vapore, successivamente sono arrivati Carnot, Thomson ecc. a mettere a punto la teoria che ne spiegava il funzionamento termodinamico. Auspica che possa presto avvenire altrettanto per la fusione fredda.


17.40 - Levi ha ribadito - rispondendo a una domanda - che né lui né nessun altro all'interno del Dipartimento di Fisica di Bologna, sa come sia costruito il reattore: tutti i ricercatori  universitari coinvolti nell'esperimento si sono limitati a misurare quanta energia produce.

17.09 - L'acqua in uscita ormai è vapore a 101°C.

17.38 - Celani sottolinea di avere registrato, con gli strumenti da lui stesso portati, un leggero aumento (50%) della radiazione gamma, però instabile, non costante... ciò è un ottimo segno perché escluderebbe la possibilità di un imbroglio (sorgenti di energia nascoste ad arte nell'apparecchio!).  È però dispiaciuto che non gli sia stato permesso di fare misure di spettro, questo per non svelare "il segreto industriale" che si cela all'interno del reattore. Come scienziato ciò lo lascia con l'amaro in bocca. Infine dice interessante che si sia verificato un piccolo flash di raggi gamma sia all'accensione che allo spegnimento dell'apparecchio. Non si spiega però la mancanza di radiazioni e quindi di una chiara "firma nucleare" nel fenomeno osservato... sarebbe stata la "ciliegina sulla torta"!

16.53 - Ancora qualche foto

17.37 - Prende la parola il Dott. Celani dell'INFN di Frascati.


17.36 - Il Dott. Levi annuncia che non c'è stato consumo "misurabile" di idrogeno, conferma anche che non è stata registrata alcuna radiazione, salvo quella ambientale di fondo.


17.34 - Rossi dichiara che in sala sono presenti i rappresentanti di un gruppo industriale europeo (e preferiscono mantenere l'anonimato) che, in qualità di partner di alto livello, produrrà in serie l'apparecchio, sulla base del brevetto detenuto da Rossi e Focardi.
17.33 - Rossi precisa che più unità di reattore (si tratta di veri e propri moduli) possono essere messi in serie per alzare ulteriormente la temperatura prodotta, oppure in parallelo per aumentare la quantità di calore prodotto a parità di temperatura (come fossero batterie elettriche!).

16.52 - Ancora qualche foto

17.32 - Qualcuno domanda come possiamo chiamare questa apparecchiatura. Reattore è un termine troppo generico, risponde Rossi, meglio chiamarlo  Catalizzatore di energia. Rossi ribadisce che a livello teorico possiamo solo ipotizzare cosa avvenga nel macchinario, ma c'è ancora molto da studiare per avere una teoria esatta che spieghi questo tipo di reazioni nucleari. Pertanto ci sono margini di miglioramento notevoli e il rendimento potrà senz'altro aumentare: al momento si raggiunge un coefficiente 15 per restare in condizioni di massima sicurezza, ma il reattore potrebbe dare molto di più. Siamo soltanto alla Ford T della fusione fredda, dobbiamo arrivare alla Formula 1!


17.27 - Rossi spiega che sono stati prodotti dal reattore tra i 10 e i 12KW, mentre l'energia media in ingresso è stata 0,6-0,7KW (è stata misurata anche la secchezza del vapore per la corretta esecuzione della stima). L'esperimento è stato condotto dai detentori del brevetto e misurato da professori dell'Università di Bologna, estranei al progetto.

16.52 - Continua la descrizione dell'esperimento

17.25 - L'Ing. Rossi dà subito la parola hai giornalisti per la parte più divulgativa della conferenza. Dopodiché risponderà alle domande dei fisici.


17.20 - Sto ascoltando i commenti di altri ricercatori dell'Università di Bologna seduti accanto a me. Danno per scontata la buona fede di Rossi e Focardi, ma resta il fatto  - rimarcano - che ci troviamo di fronte a una "scatola nera" e non sappiamo cosa ci sia dentro.

16.51 - Rossi ci illustra il funzionamento del reattore.

17.15 - Il videoproiettore continua a mostrare la schermata PC con le misurazioni aggiornate in tempo reale (ogni 2 secondi) di temperatura ambiente (C1), temperatura acqua in ingresso (C2), temperatura vapore in uscita (C3). La curva della temperatura (C3) mostra che in circa 30 minuti (dalle 16.30 alle 17.00) è arrivata a 101°C. Alle 17.15:00 ad esempio leggiamo queste misure: C1=23,10°C; C2=13,40°C; C3=101,30°C.

16.50 - Sei persone alla volta si entra nella stanza.

17.00 - Il setting sperimentale in pratica è quello che vado a descrivervi. L'acqua viene fatta passare da una pompa nel reattore, lì viene scaldata dal calore generato dalla reazione di fusione fredda Ni-H. Con delle termocoppie viene misurata la temperatura dell'acqua sia in ingresso sia in uscita (ora come ho detto è stabile sui 101°C). L'innesco del reattore avviene tramite resistenze, l'assorbimento dell'apparecchiatura al momento è 1269W, ancora non ci hanno fornito i dati della potenza in uscita. Rossi ha spiegato che l'apparecchiatura in funzione può produrre sui 6 o 7KW o comunque - ha aggiunto - fino a 10KW. Non parliamo naturalmente di energia elettrica ma termica.


16.55 - In questo momento la temperatura dell'acqua (vapore) in uscita dal reattore è arrivata a 101,3°C e si mantiene costante.

16.33 - La troupe RAI entra a riprendere l'esperimento.



16.45 - Sono entrato nella stanza! L'ing. Rossi e il Prof. Levi stanno spiegano l'esperimento a gruppi di 6 persone per volta. Ho fatto parecchie foto che inserirò domani.

16.33 - La temperatura dell'acqua continua a salire.

16.40 - Sono riuscito a dare un'occhiata all'interno della stanza, la porta adesso è aperta. L'apparecchiatura è quella della foto che ho inserito un paio di giorni fa sul blog. In attesa che vengano fornite spiegazioni, approfitto per sottolineare una precisazione fatta da Levi prima, nel corso della sua presentazione. I ricercatori dell'Università sono entrati in gioco per verificare che l'apparecchiatura funzioni, produca cioè effettivamente quantità interessanti di energia tramite fusione fredda e non altro (che non si tratti di una bufala!). Ancora non c'è una vera e propria teoria fisica in grado di spiegare punto per punto il fenomeno di fusione fredda che viene a verificarsi. Il reattore cela un vero e proprio segreto industriale, non è ricostruibile da chiunque sulla base della generica conoscenza del principio della fusione fredda né delle carte del brevetto.

16.09 - Il reattore inizia a generare un po' di calore.

16.30 - Il cameramen della RAI sta effettuando riprese del reattore in funzione all'interno della stanza. C'è moltissima eccitazione tra i presenti in sala. Immagino che tra poco torneranno a parlare Focardi, Rossi e Levi.


16.25 - Il reattore è in funzione e sta producendo calore! Ora i dati dell'esperimento vengono mostrati in tempo reale da un videoproiettore (la temperatura dell'acqua in uscita sta salendo progressivamente).

16.09 - Il reattore è già stato acceso da qualche minuto.

16.00 - Levi ha concluso ed è tornato presso il reattore. Mi dispiace di non potere inserire delle foto adesso, lo farò una volta tornato a casa. Sono presenti adesso in tutto una cinquantina di persone. Vi descrivo la situazione. Siamo all'interno di una grande sala quadrata (sui 400-500 mq) ricavata all'interno di un capannone industriale; in un angolo è collocata una stanza di circa 30 mq dove si trova l'apparecchiatura. Quello che avviene in tale stanza è mostrato in diretta nella sala su uno schermo Tv di una trentina di pollici.

15.56 - Levi illustra le misurazioni che verranno prese.

15.50 - Inoltre - continua Levi - sono stati portati dal Dipartimento di Fisica e INFN di Bologna due contatori allo ioduro di sodio, un ottimo scintillatore inorganico, messi "back to back" per misurare le radiazioni in uscita.

15.56 - Nella stanza sta per essere acceso il reattore.

15.45 - Prende la parola l'Ing. Rossi, conferma che tra poco verrà acceso il reattore. Passa la parola al Dott. Giuseppe Levi, ricercatore del Dipartimento di Fisica di Bologna. Levi spiega il tipo di misure che verranno fatte: 1) stima  in difetto dell'energia prodotta (potenza ) dall'apparato sulla base della misura di quanta acqua viene vaporizzata al secondo; 2) per capire la fonte del processo di produzione di energia si controllerà che non venga bruciato idrogeno chimicamente (misurandone la massa a inizio e fine dell'esperimento).


15.35 - Prende la parola il Prof. Focardi, spiega che colleghi del Dipartimento di Fisica stanno provvedendo alla taratura degli strumenti di misura. Tra circa 10 minuti l'esperimento dovrebbe iniziare.


15.30 - Focardi è a due passi da me, chiacchiera con un collega dell'INFN. Se qualcuno ancora dubitasse di quanto qui sta accadendo, vi riporto il testo della liberatoria che ho dovuto necessariamente firmare all'ingresso:

15.42 - La cam della troupe di RAI 3.

Il sottoscritto... nato a... il..., residente in... Prov. ..., via... con la presente
reso edotto e preso coscienza di assistere ad un esperimento di produzione di energia con un nuovo genere di reazioni tra idrogeno e nichel e dai possibili conseguenti rischi a persone, cose ed animali, 

DICHIARO

espressamente di voler assistere a miei esclusivi rischi e pericoli al precisato esperimento scientifico che si terrà in Bologna, Via dell'elettricista 6/D, il giorno 14/01/2011 dalle ore 15:00 alle ore 20:00.
Esonero espressamente da qualsiasi responsabilità diretta e/o indiretta le persone, società, enti organizzatori e/o relatori del predetto esperimento scientifico a cui desidero assistere.

15.16 - Gli invitati iniziano ad arrivare. Laggiù nell'angolo
ecco la stanza che ospita il reattore Ni-H Rossi-Focardi.

15.20 - Mi sono accreditato. C'è un servizio di sicurezza per non fare entrare i curiosi. Ho preso posizione sui tavoli predisposti per la stampa. Mi trovo all'interno di un capannone, gli invitati continuano ad arrivare, conto al momento una trentina di persone, ho riconosciuto Rossi e Focardi. Vedo che c'è anche una troupe RAI, quindi la notizia potrebbe già essere data sui TG di stasera.


11.00 - Parto adesso da Perugia, destinazione Bologna. Inquinerò (e spenderò) meno di chi viaggia a gasolio e benzina. Grazie alla mia Multipla a metano, formula vincente che Fiat ha spremuto come un limone e portato su un binario morto (è uscita di produzione lo scorso mese di settembre) piuttosto che continuare a sviluppare ed evolvere. Con sconcerto di tanti che, come me, ora non trovano sul mercato nessun'altra auto in grado di sostituirla.
09.50 - Rimando, chi non li avesse già letti, ai post che ho scritto mercoledì e ieri per preparare a questo clamoroso sviluppo della fusione fredda. Senz'altro nei prossimi giorni la relativa voce su Wikipedia verrà integrata di quanto accadrà oggi.

09.30 - Mi sto preparando per partire alla volta di Bologna, dove questo pomeriggio assisterò alla dimostrazione del reattore Ni-H Focardi-Rossi. Un prototipo funzionante, pronto - si dice - alla produzione su scala industriale. Una tecnologia made in Italy, anche se - ahimè - gira voce che il brevetto sia stato già venduto all'estero. Immagino che l'Ing. Rossi voglia evitare si ripeta l'affossamento di una idea vincente quale fu il refluopetrolio (1). Del resto perfino Rubbia, premio Nobel per la fisica, è dovuto "emigrare" in Spagna, dopo che la sua conduzione dell'ENEA e il suo Progetto Archimede (solare termodinamico) qui in patria furono platealmente e sconsideratamente boicottati.

 

2011 copyright  Daniele Passerini (Tutti i Testi e Tutte le foto dell’articolo)

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