mercoledì 30 aprile 2014

Il radar in banda P che indaga il sottosuolo in 3D

 

Un nuovo radar per scoprire in 3D, i segreti del pianeta in 3D: il sistema, sperimentato con la partecipazione dell’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Cnr, ha particolari capacità di penetrazione e può essere applicato nell'ambito della difesa, della sicurezza, dell'ambiente, dell'archeologia, della geologia e anche per le esplorazioni planetarie

Indagare i segreti della terra con uno speciale radar che riporta le informazioni sotto forma di immagini 3D. E’ questo l’ambizioso obiettivo raggiunto dal Consiglio nazionale delle ricerche (Irea-Cnr) di Napoli, insieme all'Agenzia spaziale italiana (Asi), al Consorzio di ricerca su sistemi di telerilevamento avanzati (Corista), al Politecnico di Milano, all’Università di Trento e all’Aeronautica.

Di proprietà dell’Asi, il nuovo sistema radar multifrequenza permette di acquisire informazioni attraverso la vegetazione e spesso anche sullo strato sub-superficiale della zona sottoposta a verifiche.
Il radar opera in banda P, ossia su frequenze inferiori a 1 GHz, e, in particolare, nelle bande VHF e UHF. E’ costituito da un sensore sounder e da due sensori imager, che oscillano rispettivamente alle frequenze di 150, 450 e 900 MHz, più basse rispetto alle classiche bande L, C e X.

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Grazie alla sua capacità penetrativa, il radar può essere utilizzato per l’esplorazione planetaria e della Terra, la comprensione delle dinamiche di ecosistema, lo studio dello spessore dei ghiacci, il ritrovamento di reperti archeologici ma anche per missioni militari strettamente top secret. Per esempio per l’individuazione di installazioni nascoste nel sottosuolo.

<<E’evidente l’interesse della Difesa verso il potenziale offerto dalla banda P>>>, spiega Francesco Soldovieri dell’Irea-Cnr, che ha coordinato l’elaborazione dei dati dei due sensori: <<Tramite i velivoli messi a disposizione dal Centro sperimentale dell’Aeronautica militare è stato possibile effettuare la sperimentazione del radar attraverso due campagne di volo, finalizzate a investigare lo spettro applicativo di tali frequenze nell’analisi di aree terrestri, aggiunge Soldovieri>>

In particolare, l’Irea-Cnr ha elaborato i dati necessari a fornire al radar la capacità di discriminare gli oggetti al suolo con dettaglio paragonabile a quello dell’occhio umano, mediante complesse operazioni di trattamento del segnale tra cui la compensazione degli errori di moto dell’elicottero su cui è stata installata la strumentazione.

(11 aprile 2014)

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